Dumbo
(Dumbo)
1941

ATTENZIONE. Tutte le immagini relative a Walt Disney o alle opere della sua azienda, sono © Disney.

La copertina della videocassetta Nel 1941, alla vigilia dell'attacco giapponese a Pearl Harbor, e appena dopo la chiusura dello sciopero allo studio Disney (vedi "La vita di Walt Disney" ), un piccolo elefante in grado di volare, diede alla Factory disneyana una boccata di ossigeno.
Dopo gli esigui incassi di "Pinocchio" e "Fantasia", finalmente un lungometraggio animato dal successo fulmineo.
Dumbo fu realizzato in buona parte durante lo sciopero dagli artisti che non vi avevano aderito e, per la prima volta, in buona parte senza Walt.
La parte creativa dell'opera fu lasciata agli sceneggiatori, agli animatori e all'intero staff, mentre Disney si occupava della presentazione e distribuzione.

Walt effettuò in quel periodo alcuni viaggi diplomatici in Sud America e il ritorno agli Studi era dominato dallo sciopero.
Il suo staff ebbe quindi poche occasioni di comunicazione con lui, ma questo non impedì al lavoro di progredire.
L'assenza di Walt si sente nel film per la mancanza di scene tecnicamente avanzate ("Biancaneve", "Pinocchio" e "Fantasia" avevano segnato tre passi avanti nella tecnica) e per la ripetizione, a detta dei critici, di cose già fatte. Dumbo si muove forse con la stessa goffaggine di Pinocchio, il topolino che lo accudisce sembra una riedizione del Grillo Parlante, gli elefanti rosa riprendono l'astrattismo di "Fantasia" e cose di questo genere. Fin qui le critiche ufficiali.

Il pubblico, di contro, si divertì un mondo alla sequenza degli elefanti rosa che Dumbo vede dopo aver bevuto champagne, e si commosse fino alle lacrime nel vedere Dumbo e sua madre, divisi dalle sbarre di ferro, che si toccano con le loro proboscidi.
Anche grazie ad un investimento relativamente ridotto, "Dumbo" fu un grande successo.
Anche se in qualche modo va considerato un film di secondo piano, di fatto convive a pieno titolo nel Pantheon dell'animazione accanto a "Biancaneve e i Sette Nani", non fosse altro che per le emozioni che sa regalare.

All'interno di un circo vivono molti animali diversi, ma l'attenzione viene puntata su un'elefantessa che aspetta l'arrivo della cicogna. Non è un modo di dire; è proprio la cicogna che si occupa di consegnare alle aspiranti madri un fagottino con la figliolanza.
Dumbo e JumboQuando un intero stormo di questi uccelli sorvola il circo, la Signora Jumbo, l'elefantessa, scruta il cielo ansiosa e felice. Purtroppo invano.
Poco dopo, però, una cicogna ritardataria giunge da lei e lascia il suo dono: Dumbo!
Tutte le altre elefantesse le si avvicinano e si congratulano con lei, finché il piccolo non rivela due orecchie spropositatamente grandi. I commenti dei pachidermi divengono subito acidi e cattivi. Il piccolo è un "fenomeno", con quelle "sventole", quelle orecchie che "solo una madre può amare"! Infatti è così: sua madre le ama!

Purtroppo, l'amore che lei porta verso il figlio la spinge a ribellarsi con forza alle sue umiliazioni quando, prima di uno spettacolo, un gruppo di ragazzi birbanti si prende gioco di lui. L'elefantessa è furiosa e scaraventa lontano gli uomini che cercano di fermarla. Finisce in isolamento, in un carrozzone recante la scritta: "elefante pazzo"!
Il buon topo TimoteoDumbo è solo, adesso. Il solo essere che lo amava gli è stato portato via
Le elefantesse con le quali vive lo escludono totalmente per la sua diversità e per il comportamento di sua madre. Solo il topolino Timoteo è dalla sua parte.
Nonostante gli elefanti temano i topi (le tronfie elefantesse non esitano ad arrampicarsi sui pali, alla sua comparsa), lui riesce a guadagnarsi la fiducia di Dumbo e comincia ad aiutarlo. Ma le umiliazioni non sono finite.
Un complicatissimo numero acrobatico degli elefanti viene compromesso dal piccolo a causa delle sue orecchie e così, per punizione, Dumbo viene trasformato in un clown!!

Dumbo ridicolizzatoPer risollevare il morale del piccolo, ci vuole qualcosa di veramente potente, e cosa c'è di più forte dell'amore di una madre?
Timoteo lo sa e accompagna Dumbo a quel carrozzone isolato in cui c'è la Signora Jumbo in catene. Catene troppo corte, per giunta, e lei non arriva alla finestrella che le consentirebbe di vedere suo figlio.
In una struggente sequenza la proboscide della Signora Jumbo sfiora quella di Dumbo, accarezza il volto del piccolo, solleva l'elefantino da terra e lo culla sulle note di "Bimbo Mio" scritta da Ned Washington e Frank Churchill.
Nel 1941 si pianse per questa scena e ora, nel terzo millennio, gli occhi lucidi possono ancora venirci. Ma se vedessimo questo film in una stanza buia e senza rumori, forse sentiremmo una goccia correrci sulle guance.

Dumbo e i corviAl ritorno dall'incontro con sua madre, Dumbo e Timoteo si fermano a bere in una tinozza, non sapendo che poco prima vi è caduta una bottiglia di champagne. Ben presto i due ne subiscono gli effetti e vedono cose assurde e bizzarre dopo le quali si svegliano sul ramo di un albero; qui incontrano uno stormo di corvi. Una rapida chiacchierata e il ramo si spezza, lasciando precipitare Dumbo e Timoteo al suolo, fra le risate dei corvi.
Una nuova umiliazione per Dumbo, ma Timoteo non ci sta e spiega loro quali tremende cose ha sopportato l'elefantino finora. Coglie nel segno, i corvi cambiano atteggiamento e cercano di rendersi utili.
Si fa largo un'idea bizzarra: se quelle enormi orecchie servissero per volare? Altrimenti come spiegare il risveglio sopra un albero?
Timoteo e i corvi decidono di provare a convincere Dumbo.... e ci riescono! Dumbo spicca il volo!!!

Dumbo durante il voloLa sequenza successiva mostra Dumbo al circo, nel suo numero da clown; nessuno sa quale sorpresa il piccolo abbia in serbo per tutti.
Nel bel mezzo dello spettacolo, Dumbo deve gettarsi da un'alta impalcatura e precipitare in una tinozza, ma è il momento della rivalsa! La sua vendetta è tanto innocua quanto liberatoria: Dumbo apre le orecchie e vola sul pubblico e sui clown. Terrorizza al suo passaggio il direttore del circo e, dopo essersi riempito la proboscide di noccioline, le spara a mo'di aereo da caccia, sulle antipaticissime elefantesse snob.

La notizia dell'elefante in grado di volare corre veloce e Dumbo diviene la star del circo. I corvi lo salutano cantando quando se ne va; tutti gli animali lo festeggiano, ma la sua gioia è tornare volando da sua madre, ora alloggiata insieme a lui in una lussuosa carrozza privata del treno che sposta quel piccolo mondo in un'altra città.

Un film sul tema della diversità che si sviluppa senza formalismi o compatimenti di sorta. L'esclusione dell'elefantino dalle grandi orecchie e la sua rivincita, giunta nel momento in cui segue una strada diversa da quella degli altri, sono storie che, in fondo, accadono tutti i giorni. Walt Disney, nel suo mondo di fantasia, di fatto racconta molte verità.
Le fiabe e le favole sono nate per questo. Walt Disney le onora.


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