Il 21 Dicembre 1937, il mondo vide il risultato del lavoro che occupò Walt Disney e i suoi artisti per una buona parte degli anni trenta. Si racconta che durante un viaggio in Europa, Walt si stupì di vedere che, in un piccolo cinema francese non si proiettava nessun film di punta, ma solo una serie di cartoni animati. Possibile che qualcuno pagasse per vedere un'ora di cartoni? La domanda non era che un lampo nella turbinosa mente di Walt, ma..... Il suo Studio aveva già dato parola e colore ai disegni animati, in pochi anni aveva cambiato il concetto di "cartoon", ma chi lo diceva che le innovazioni erano finite? L'idea era nata, ora bisognava creare tutto il resto. Walt prese in esame diversi soggetti e, alla fine, scelse la fiaba dei fratelli Grimm che narrava di una principessa, di una strega cattiva e dei nanetti minatori. Nella mente del grande Walt tutto era possibile, ma al di fuori di lui l'intero progetto era follìa pura. Roy Disney riteneva più logico dedicare lavoro e denaro a dieci short piuttosto che ad un solo film, le banche stentavano a concedere prestiti per un prodotto che, se anche avesse reso dei soldi, non lo avrebbe fatto prima di alcuni anni, gli uomini di Walt non avevano la minima idea di come realizzare un lungometraggio di animazione. La storia è quella della principessa Biancaneve, che la crudele e vanitosa regina costringe a vestirsi di stracci e a sbrigare tutte le faccende del castello.
La lavorazione obbligò tutto lo Studio a dare il meglio di sè, il lavoro si protraeva spesso ben dopo l'orario regolare per tutti.
Walt inseguiva un sogno, e lo avrebbe realizzato a costo di inimicarsi il mondo intero, certo che, alla fine, avrebbe stupito e meravigliato tutti.
Walt si chiese se il pubblico avrebbe pagato il biglietto di ingresso per vedere un film di lunghezza normale ma senza nessun attore e capì che nessuno poteva rispondere a questa domanda. Nessuno a parte lui stesso.
Decise di rispondere.
Walt fu il motore di tutto e seguì ogni dettaglio: trattò con le banche, decise il volto dei personaggi, le loro voci, assegnò il lavoro ad artisti che riteneva in grado di tradurre in immagini le sue parole, intervenne sulla trama e sulle musiche e portò avanti lo Studio dall'inizio alla fine.
La "pazzìa" di Walt Disney, per citare un parere espresso a suo tempo, ha regalato al mondo uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale: "Biancaneve e i sette nani"
Biancaneve non se ne da pena e vive sognando l'amore di un principe azzurro. Il principe arriva davvero e la regina scopre che Biancaneve, nonostante i vestiti logori e lisi, resta bella.
Lo specchio magico conferma i suoi timori. Biancaneve è più bella di lei!
La principessa viene condotta nel bosco dal guardiacaccia che, per ordine della perfida regina, la deve uccidere. Per fortuna l'uomo ha un cuore, e lascia fuggire la giovane che trova conforto negli animaletti della foresta e aiuto da sette nanetti.
Al primo morso la principessa cade esanime al suolo, apparentemente morta. I nanetti sono stati messi in allarme dagli animaletti del bosco ma non giungono in tempo per salvarla. Inseguono la strega fino ad uno strapiombo dove lei cerca di ucciderli facendogli rovinare addosso un macigno. Il fato, però, decide che la roccia venga destinata a lei.
Ma Biancaneve è ormai senza vita. I nani costruiscono una bara di cristallo dove vegliano su di lei senza sosta. Un giorno però, il principe azzurro sente parlare della ragazza e va da lei, la riconosce e si china verso le sue labbra....
Facci caso: la politica del ritorno dei film ogni sei-sette anni è stata seguita fino ad ora. Negli anni ottanta si è spostata al mercato dell'home video, ma con lo stesso criterio di ritorni. Se l'idea è buona, è buona.
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