Robin Hood
(Robin Hood)
1973

ATTENZIONE. Tutte le immagini relative a Walt Disney o alle opere della sua azienda, sono © Disney.

La copertina di una VHSDopo aver prodotto il primo film di animazione del post-Walt, gli studi Disney misero a segno un bel colpo grazie ad un personaggio che aveva già ispirato un live-action nato alla Disney ai tempi delle prime produzioni interamente girate dal vivo: Robin Hood.

Esiste infatti una pellicola del 1952, con Richard Todd e Bill Owen, diretta da Ken Annakin; un gradevole e allegro film di cappa e spada che fu il secondo mai girato dalla Disney senza nessun tipo di animazione. Il primo, inutile dirlo, fu "L'isola del Tesoro", nel 1950.

Per raccontare con i disegni animati le gesta dell'arciere di Sherwood, si scelse di spingere ai limiti estremi l'antropomorfismo disneyano, lasciando interpretare i personaggi della storia non solo ad animali parlanti ma a vere e proprie persone con sembianze di animali, che si muovono in ambienti umani. Così Robin diventa una volpe, come, ovviamente, Lady Marian.
Lo zio di lei, il Principe Giovanni, invece, è un leone senza criniera. Inutile chiedersi come una volpe possa essere nipote di un leone. Il tutto va inteso come una associazione tra personaggio e animale; Robin è furbo come una volpe, il principe regna ed è giusto che sia un leone.

Il Principe in tutta la suà... regalitàIl legittimo sovrano della città di Nottingham è in realtà Re Riccardo, lontano però dal suo regno perché impegnato in una crociata. In sua assenza il principe ha depredato i sudditi per il suo interesse personale, aiutato in questo dallo Sceriffo Bracalone e dal perfido consigliere Sir Biss.
Ad alleviare le sofferenze dei poveri della contea c'è però Robin Hood, un eroico brigante che non perde occasione di ridicolizare il Principe Giovanni rubandogli quanto più può. Naturalmente Robin non ruba per sè, ma punta a rendere il maltolto a chi ne ha veramente bisogno.
Ce n'è davvero bisogno, poiché l'amore per la ricchezza del Principe, si traduce in tasse e balzelli sempre più pesanti, per i sudditi.

Robin Hood è l'eroe della contea; non fa eccezione Lady Marian, innamorata da sempre del fuorilegge. Marian e Robin, anni addietro, erano l'uno innamorato dell'altra ma ora, entrambi temono che non si tratti che di un ricordo.
Quando viene organizzato un torneo di arcieri, e a consegnare il premio è proprio Lady Marian, Robin non può non partecipare.
Little JohnAbilissimo nei travestimenti e appoggiato dai suoi compari, (primo fra tutti il buon Little John), l'eroico ladro si aggira tra le guardie del principe e gareggia con abilità, fino a vincere il torneo. Tutto però si rivela essere una trappola e Robin viene scoperto e condannato a morte per tradimento della corona. La sentenza ha effetto immediato e il boia si prepara a svolgere il suo compito.
Inutile dire che non ci riesce. Little John dà inizio alla riscossa e una frenetica battaglia riporta la libertà al vincitore della gara di tiro con l'arco.

La gioia di Robin non è nella vittoria, ma nell'essere riuscito a parlare con Marian, scoprendo che l'amore che li legava un tempo è ancora intatto.

Purtroppo, questa ennesima umiliazione del Principe Giovanni non fa che acuirne il desiderio di rivalsa. La vita per i poveri diviene ancora più dura. Tasse altissime e carcere per chi non paga!

Sir Biss e BracaloneLe mosse del Principe divengono sempre più crudeli e viene il momento in cui nemmeno il buon Frate Tuck viene tenuto fuori dalla contesa. La presenza nella sua piccola chiesa dello Sceriffo degenera presto e il frate viene portato in cella.
Questa è un'esca irresistibile per Robin, quando il principe Giovanni condanna a morte il monaco.

Lo Sceriffo sta preparando la forca per Frate Tuck, quando Robin Hood e Little John arrivano al palazzo del principe. L'obbiettivo non è solo la libertà dell'uomo di chiesa, ma quella di tutti i prigionieri e, non ultima cosa, l'ingente bottino depredato dall'avido regnante.
Non tutto va come dovrebbe e la battaglia si accende. L'abilità di Robin rischia di non essere sufficiente in un luogo così pieno di uomini fedeli al principe e, ad un certo punto, lo Sceriffo intrappola l'arciere di Sherwood un cima ad una torre, senza via di scampo. Un salto nel vuoto è il solo modo per sfuggire alla spada del suo nemico. Robin salta.
Sotto di lui, il fossato del castello. Robin Hood ce la farà?

Robin e il piccolo Saetta

Sir Biss, consigliere del principeLe animazioni efficaci e la buona colonna sonora, sono tra i punti di forza di questo prodotto. Forse il merito migliore è quello di proporre una storia gradevole condita di personaggi simpatici e di momenti divertenti. Tra i personaggi di contorno, esilaranti quelli dell'infido Sir Biss e della buona Lady Cocca, dama di Marian.
Celebre l'omaggio (forse realizzato per contenere i costi) a "Biancaneve e i Sette Nani" riconoscibile nella danza nella foresta, dove i personaggi ricalcano esattamente i movimenti di Biancaneve e dei Nani nella casetta. Nella stessa scena, si attinge anche ad altri Classici precedenti, cosa difficilmente notabile in tempi in cui i film si vedevano al cinema, ma verificabile oggi grazie all'Home Video.

La versione italiana ci priva delle voci originali che erano, tra gli altri, di Peter Ustinov (il principe Giovanni). Il doppiaggio nella nostra lingua, comunque, è notevole e rende onore alla tradizione dei Grandi Classici tradotti per il nostro Paese.


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