Toy Story - Il Mondo dei Giocattoli
(Toy Story)
1995

ATTENZIONE. Tutte le immagini relative a Walt Disney o alle opere della sua azienda, sono © Disney.

La copertina della prima VHS Walt Disney era molto attento alle novità tecniche da applicare nel cinema, tanto che, molte di queste, nacquero proprio nei suoi studi o è grazie a lui che incontrarono il cinema. Le più grandi innovazioni apportate da Walt nell'animazione furono quelle degli anni in cui questa forma di arte e di spettacolo diventò quella che oggi conosciamo.
Quando il giovane Walt Disney, suo fratello Roy e lo straordinario Ub Iwerks incominciarono ad occuparsi di animazione, i cartoons erano cortometraggi muti e in bianco e nero, da proiettare nelle sale prima o dopo lo spettacolo di richiamo.
Grazie a collaboratori sempre ben scelti, loro diedero prima la voce ai disegni, poi li colorarono e, alla fine, ne fecero per la prima volta dei prodotti capaci di attirare pubblico e critica (nonché incassi) come i prodotti di punta delle case cinematografiche. L'apice di questa ascesa fu "Biancaneve e i Sette Nani".

La ricerca delle novità era però ben lungi dall'essere terminata. Tre anni dopo Walt presentò il Fantasound, il primo suono stereofonico della storia del cinema. Fu alla Disney che fu adoperata la Multiplane Camera per la prima volta. La macchina xerografica consentì l'animazione di centouno cuccioli di dalmata ne "La Carica dei 101".

Forse, la più grande innovazione nel mondo dei disegni animati avvenuta dopo la morte di Walt, è quella che ha portato all'incontro tra matite e pixel, tra animazione tradizionale e computerizzata.
Negli anni ottanta, la Walt Disney strinse un accordo con la Pixar, che produceva cortometraggi di qualità al computer, e si iniziò la sperimentazione su due fronti: le sequenze digitali da fondere con l'animazione classica e i cortometraggi interamente creati a colpi di pixel e di rendering.
Si può trovare una analogia con "Biancaneve", nel fatto che l'esistenza di cortometraggi non garantiva a questa tecnica di potere mantenere l'interesse per un'ora e più. Nel 1995, correndo qualche rischio, la Disney-Pixar presentò il primo lungometraggio d'animazione interamente creato al computer. Fu un successo.

L'animazione al computer punta ad un realismo assoluto, ma ha tra i suoi limiti maggiori la difficoltà di creare un essere umano credibile nell'aspetto e nei movimenti. Ecco perché la computer grafica tende a concentrarsi su oggetti in movimento o creature fantastiche.
L'esordio nel lungometraggio racconta quel rapporto magico che ogni bimbo ha con i suoi giocattoli, ma lo fa dal punto di vista di questi ultimi.
Il Cow-Boy WoodyWoody è il giocattolo preferito di Andy; è un pupazzo cow-boy che parla quando si tira la cordicella che ha sulla schiena.
La cameretta di Andy è piena di giocattoli ma è Woody il capo di quella piccola tribù. Il giorno del compleanno del piccolo, tutti i giochi sono in ansia per il probabile arrivo di qualche nuovo membro. Hanno ragione, dato che tra i doni c'è anche un Buzz Lightear, uno "Space Ranger" pieno di lucine colorate e dotato di ali estensibili; una insidia per la supremazia del buon Woody.

Quando Andy lascia sul letto il suo nuovo balocco, con tanto di astronave di cartone, ha luogo l'incontro tra Buzz e i giochi di quella casa. Un incontro strano, per il fatto che Buzz non ha coscienza della sua condizione di gioco per bambini ed è convinto di essere davvero un astronauta.

La convivenza tra Woody e il nuovo arrivato non è facile. Il cow boy, pur provandoci, non riesce a diventare amico del viaggiatore spaziale.
Mr.Potato, popolare giocattolo americanoL'euforia dei giocattoli per i mille gadget di Buzz, acuisce il disagio di Woody che cerca la sua rivalsa con un piccolo dispetto. Purtroppo la situazione gli sfugge rapidamente di mano e il nuovo, fiammante giocattolo di Andy finisce fuori dalla finestra, nell'insidioso mondo esterno. Come spiegare a tutti i suoi amici che si è trattato di un incidente?
Agli occhi dei giocattoli che convivono con Woody, il cow boy è un assassino!
Naturalmente non è così e, anzi, Woody si avventura a sua volta all'esterno per salvare il malcapitato. Purtroppo ci sono due grossi problemi: il primo è che Andy sta per traslocare e, quindi, il tempo stringe. Il secondo è il vicino di casa, Cid, ragazzino terribile con la passione per la distruzione dei giocattoli.

Lo space ranger, nella sua convinzione di essere davvero in missione, viene attratto dall'insegna sull'auto di un locale pizzeria, che riproduce una astronave e la segue. Sta a Woody difenderlo dai mille pericoli dei quali non si rende nemmeno conto.
In quel locale, ci sono buone probabilità di incontrare Andy, uscito con la madre, ma, invece, appare il terribile Cid. Giocando con una delle numerose macchinette del locale, Cid vince un premio inatteso: Buzz Lightear, finito per caso tra i gadget in palio. Woody non può che seguirlo.
Nella tetra camera del ragazzo vivono creature da incubo, create mettendo insieme alla rinfusa pezzi di vari giocattoli. Bisogna fuggire!
In casa di Cid, Buzz Lightear scopre per caso, grazia alla pubblicità in TV, di non essere altro che un giocattolo costruito in serie e la scoperta lo mette in crisi. Tutta la sicurezza ostentata finora svanisce nel nulla ed è Woody a dover guidare la situazione.
La grande sorpresa per i due arriva quando, proprio per capire la verità, Buzz cerca di spiccare il volo, e cade rovinosamente al suolo, spezzandosi di netto una delle sue braccia di plastica.
Sono le mostruose creature costruite da Cid che si avventano su di lui e lo portano in un angolo buio, non per fargli del male, ma per rimetterlo in sesto. Gli orribili giocattoli del ragazzo crudele sono buoni, nonostante l'aspetto. Ora è facile mettersi d'accordo per la riscossa.

Una squadra viene subito messa in piedi con l'intento di liberare Buzz e Woody, ma anche di dare una lezione a Cid, nonostante questo richieda di violare qualche regola.
Tutti i giocattoli del mondo sono vivi solo quando nessuno li vede, ma questa volta è necessario uno strappo alla regola. Cid si ritrova presto circondato da soldatini mutilati, pupazzi torturati e creature mostruose che avanzano verso di lui, memori delle sofferenze che hanno patito per causa sua. Uno spavento che non dimenticherà tanto presto.

Gli eroi all'inseguimento

La collaborazione ha dato i suoi frutti. Una bella lezione anche per Woody e Buzz, ora pronti a tornare a casa e a convivere pacificamente.
Purtroppo per loro il trasloco ha già avuto luogo e Andy è ormai in viaggio. Nessun problema, ora che i due lavorano insieme. Certo, i giocattoli di Andy lo credono ancora un feroce assassino e fanno di tutto per ostacolarlo nel suo ritorno, ma anche questo è un ostacolo superabile.

Woody e Buzz, ormai amici

Sono state soprattutto due le sfide affrontate dalla produzione durante la realizzazione di "Toy Story". La prima fu quella di costruire un prodotto capace di mantenere l'interesse per un'ora e più con un film intermente creato al computer e incentrato sull'idea dei giocattoli vivi e pensanti. La seconda quella di non lasciar trasparire la dominante tecnologica se non nell'aspetto grafico. L'animazione al computer, infatti, è per sua stessa natura fredda e cerebrale, ma questo deve restare nascosto per non distruggere il lavoro dei creatori del film.
Dopo "Toy Story", i lungometraggi in 3D si sono moltiplicati sia alla Disney che altrove, solo perché qualcuno ha avuto il coraggio di fare un rischiosissimo esperimento. Ancora una volta, alla Disney si è fatta la storia dell'animazione.


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