(Jungle book 2)
2003
Questo è particolarmente vero per i cartoni animati che, in un certo senso, pagano così lo scotto della loro longevità. Un classico d'animazione non solo non invecchia, ma spesso piace di più alla seconda uscita che alla prima, per uno strano processo di mitizzazione.
"Il Libro della Giungla 2" ha il merito di raccontare una storia relativamente complessa che, a ben guardare, mancava invece nel film del 1967. "Il Libro della Giungla", infatti, si snoda tutto intorno al viaggio del cucciolo d'uomo verso il villaggio. La forza del film era ed è nei personaggi e nelle animazioni, oltre che, ovviamente, nella celebre colonna sonora che regala perle come "Lo Stretto Indispensabile" e "Voglio Essere come Te".
Stanco delle regole degli uomini, il ragazzino si gode la sua ritrovata libertà, certo che, dopotutto, a nessuno al villaggio importi qualcosa di lui.
Ormai ci sono i presupposti per un incontro con tutti i personaggi del film originale, così rivediamo il serpente Kaa, il Colonnello Hathi col suo plotone, i quattro avvoltoi, che sono diventati cinque, e le scimmie del palazzo di Re Luigi, anche se quest'ultimo brilla per la sua assenza (forse per motivi di diritti in fase di produzione).
Riuniti in un caotico scontro finale, gli eroi sconfiggeranno di nuovo la tigre e, di nuovo, Mowgli dovrà chiedersi quale sia il suo posto. Il suo papà orso è carico di affetto verso di lui, e lui ricambia senza risparmiarsi, ma delle voci in lontananza chiamano senza distinzioni tanto Shanti quanto Mowgli. Al villaggio, dopotutto, non sono così cattivi e indifferenti, no?
I protagonisti di uno dei Classici Disney più amati di sempre, tornano in un sequel che non delude le aspettative.
Una delle costanti del cinema è quella dei "capitoli due" che non sono all'altezza del film prototipo. A rendere ardua la sfida di chi vuole proporre nuove aventure di eroi già esistenti, è anche il tempo, che molto spesso accresce l'affetto del pubblico verso i protagonisti e verso il film in sè.
Il seguito riprende la storia la dove il Classico la lasciava, mostrandoci Mowgli nei suoi primi giorni nell'insediamento umano. Tra le cose più belle del film, c'è il personaggio di Shanti, la ragazzina che con un solo sguardo convinceva Mowgli a lasciare la giungla al termine del Classico. Qui il personaggio viene sviluppato e dotato di una piacevole personalità che la rende un character molto interessante e presente in tutto il film.
Il suo fratellino Ranjan è affascinato dai racconti di Mowgli e non sogna altro che vivere anche lui avventure nella foresta. Gli adulti del villaggio, però, temono il fitto del bosco, e vietano ai ragazzi di oltrepassare il fiume dove Mowgli e Shanti si videro la prima volta.
Nel cuore della foresta, intanto, Baloo ricorda malinconico la piacevole compagnia del cucciolo d'uomo e presto, nonostante i consigli della saggia pantera Bagheera si addentra nel villaggio.
Sceglie però male il momento, finendo tra le capanne proprio mentre ci arriva anche Shere-Khan, da sempre nemica degli uomini e ora in cerca di vendetta per l'umiliazione subita nello scontro con Mowgli e Baloo.
Una nottata movimentata per il villaggio!
Una rapida fuga porta l'orso e il cucciolo d'uomo di nuovo nel bosco. Insieme.
Si sbaglia! Shanti, pur intimorita, parte alla sua ricerca, Ranjan con lei, e l'intero villaggio non è da meno.
All'avventura di Mowgli, inseguito da Shere-Khan, si aggiunge quella di Shanti e Ranjan, che finiscono, ad esempio, nelle mire di Kaa.
Come era già successo l'anno precedente con "Ritorno all'Isola che non C'è", questo sequel ha convinto la produzione a tentare una uscita al cinema, anzichè quella diretta in Home Video. In termini di animazione e impatto visivo la qualità c'è, la musica riempie la pellicola e alcuni momenti sono validi. La vicenda che ci viene narrata sta in piedi bene, anche se non ci sono picchi emotivi. A conti fatti, se tutti i sequel fossero paragonabili a questo, forse i fan di Disney e della Disney non avrebbero tanto in antipatìa questi prodotti.
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