Fantasia 2000
(Fantasia 2000)
1999

ATTENZIONE. Tutte le immagini relative a Walt Disney o alle opere della sua azienda, sono © Disney.

La locandina di Fantasia 2000Il 13 Novembre del 1940 ebbe luogo la prima di uno dei più celebri prodotti Disney di tutti i tempi: "Fantasia". Anche se all'inizio il riscontro non fu quello sperato, il tempo avrebbe conferito al film il meritato titolo di capolavoro.
L'idea originale di Walt era di fare di "Fantasia" il primo film in continua crescita; il mago di Burbank aveva in mente di aggiungere periodicamente nuovi segmenti alla pellicola, sottraendone altri, ma l'insuccesso iniziale segnò il tramonto di quella visione innovativa del cinema d'animazione.
Ci sono voluti sessant'anni perché quella intuizione si tramutasse in concreta realtà.

Dopo i grandiosi successi de "La Sirenetta" e "La Bella e La Bestia", Roy Edward Disney si rese conto che lo staff di artisti che lavorava alla Disney, poteva essere in grado di proseguire sulla strada segnata (e sognata) da Walt Disney con "Fantasia". Il motore era stato riavviato e "Fantasia 2000" stava iniziando a nascere.

Anziché sostituire soltanto uno o due brani, come avrebbe voluto Walt, fu chiaro che bisognava agire in maniera più radicale, dato che il film era ormai celeberrimo e che buona parte del pubblico lo aveva visto al cinema o in videocassetta.
Solo uno dei sette segmenti originali fu mantenuto: si tratta de "L'Apprendista Stregone", con Topolino impegnato a governare le forze della natura in un delirio onirico.
Il resto di "Fantasia 2000" è opera della nuova generazione di artisti Disney.

Forme astratte, ma non troppoL'apertura è affidata alla "Sinfonia N°5" di Ludwig Van Beethoven, associata ad immagini astratte (o quasi) che diventano una allegoria del bene contro il male, dove la computer grafica è elegantemente utilizzata per visualizzare farfalle e pipistrelli molto stilizzati ma capaci di trasmettere emozioni tanto per l'arte degli animatori quanto per quella di Beethoven.
Al confronto con l'apertura del classico del 1940, l'opera appare inferiore, ma comunque notevole.

Lo spettacolo delle baleneIl secondo brano musicale è quello dell'italiano Ottorino Respighi che, con la sinfonia "I Pini di Roma", offre lo spunto per una sequenza surreale ma di grande effetto ambientata nelle fredde acque dei mari polari. Un balenottero gioca con i suoi genitori quando, nel cielo, una supernova diffonde la sua luce. Le balene si avvicinano alla superfice e la superano in salti sempre più lunghi e spettacolari, fino a staccarsene definitivamente. Le balene volano!
Quando il piccolo si perde tra i ghiacci non è più illuminato dalla magica luce, ma una fenditura verso il cielo è la sua salvezza. Alla famigliola di cetacei si aggiungono decine, centinaia di balene che si sollevano dalle acque e assurgono al cielo. Una musica sempre più grandiosa le accompagna. Spettacolo puro. Ottimamente usato il computer.

Un momento della RapsodiaLa "Rapsodia in blu" di George Gershwin è, stando a molti critici illustri, il miglior momento del film. La musica, in fondo moderna, e l'animazione molto essenziale si sposano perfettamente nel raccontare la New York negli anni della Grande Depressione, dove la vita di un ragazzo di colore che sogna di suonare in una orchestra Jazz, quella di una bimba che non chiede altro che di stare con i suoi genitori, l'esistenza di un disoccupato, e la giornata di un uomo sottomesso dall'arcigna moglie, si incrociano fino a risolversi nel finale. Particolarmente riuscito il momento del pattinaggio sul ghiaccio con i sogni dei protagonisti. Animazione molto tradizionale (per fortuna a volte succede).

Il soldatino e la bambolinaDmitrij Shostakovic e il suo "L'intrepido soldatino di stagno" raccontano proprio la storia originale. Il soldatino giocattolo si innamora di una bambolina ballerina, ma il malvagio Jack in the Box si frappone e si accende la lotta tra i due spasimanti. Il soldatino ha la peggio e finisce col perdersi al di fuori della casa. Il viaggio che affronta lo porta nelle fogne della città e poi nel mare. Un inaspettato colpo di fortuna fa sì che torni a casa e che affronti il nemico. Questa volta ha la meglio. Quasi tutto realizzato al computer, questo brano animato è una vera e propria Silly Simphony in tutto e per tutto simile a quelle degli anni trenta. Solo che allora il Computer non esisteva.

L'esilarante fenicottero ribelleBrevissimo e divertentissimo "Il Carnevale degli Animali" che, con le musiche di Camille Saint-Säens, racconta di un esilarante fenicottero che non vuole muoversi all'unisono con i suoi simili, preferendo giocare con il suo yo-yo. Gli altri non ci stanno ma alla fine lui conquista la sua libertà di giocare. Questo è il brano più corto. Peccato. Disegni e sfondi realizzati a mano, matite al posto degli onnipresenti pixel.
"Il Carnevale degli Animali" e la "Rapsodia in blu" sono entrambi firmati da Eric Goldberg, l'animatore del genio di "Aladdin". Decisamente un personaggio da tenere d'occhio. Un grande.

Il celebre Topolino mago"L'Apprendista Stregone" di Paul Dukas è il leggendario brano con Topolino alle prese con la magia incontrollabile.
L'unico momento proveniente direttamente dal primo "Fantasia" è probabilmente il più famoso in assoluto. Il delirio di onnipotenza del topo più famoso del mondo, appartiene all'immaginario collettivo tanto che in pochi sono in grado di ascoltare la musica di Dukas senza pensare alle scope animate che allagano il castello.

Il finale della disavventura di PaperinoIn "Fantasia 2000" è stato previsto anche un momento per Paperino, qui nei panni di un aiutante di Noè durante il Diluvio Universale. L'idea è originale, la musica è splendidamente grandiosa. Si tratta di un'opera di Sir Edward Elgar, "Pomp and Circumstances, Marce 1, 2, 3, 4". Il titolo può non essere conosciutissimo, ma basta sentire la musica per accorgersi di conoscerla. Dire che è famosa è dire poco.
Paperino e Paperina si perdono di vista un momento prima che l'acqua arrivi imperiosa distruggendo tutto. Sono entrambi sull'arca di Noè, ma nessuno sa dell'altro. Per tutto il cartoon si incrociano senza mai vedersi, fino alla fine, quando a sorpresa si ritrovano per il lieto fine. Divertente.
Qualche critica è stata mossa perchè il cartoon è un po' caotico, ma si tratta di Paperino, è questo che lo rende simpatico!

Lo Spirito della NaturaIn "Fantasia 2000", come già in "Fantasia", la chiusura è associata al tema dello scontro tra bene e male. Qui le musiche della "Suite L'Uccello di fuoco (Versione del 1919)" di Igor Stravinskij vedono lo spirito della natura impegnato a risvegliare piante e fiori della foresta. Purtroppo si risveglia anche l'uccello di fuoco che vive in un vulcano. Questo vuol dire distruzione e morte per tutto. Quando la cenere domina il paesaggio, lo spiritello si risveglia grazie all'alito di un cervo e ricomincia il suo lavoro. "Fantasia 2000" si chiude con la spettacolosa rinascita di una foresta.

Roy E. Disney con i modelli in gesso per "Fantasia 2000"

Fortemente voluto da Roy Edward Disney, "Fantasia 2000" ha il coraggio di sfidare l'autorevole modello del 1940. Si sono versati fiumi di inchiostro per dire che l'originale è migliore, ma se si fosse riusciti a ripetere quello che solo Walt sapeva fare e se si fosse eguagliata l'aura di leggenda che il tempo ha conferito al film, non avremmo assistito a un mezzo miracolo?

Forse discutibile la scelta di assegnare il compito di presentare i brani a star dello spettacolo, per giunta non tutte di fama mondiale. In "Fantasia" era Deems Taylor, critico musicale ("Fantasia" è soprattutto musica), a introdurre le opere e addirittura, in Italia, il suo volto non appare mai; lo si vede per la prima volta proprio all'inizio di "Fantasia 2000" nella suggestiva sequenza degli schermi fluttuanti con stralci del film.
In più di un'occasione le "Guest Stars" cercano di essere divertenti, magari ci riescono anche, ma il tono solenne del primo "Fantasia" era tutta un'altra cosa.

Il largo uso di Computer Grafica non colma il divario con l'opera di Walt Disney, ma Walt era Walt, e la nuova generazione lavora ottimamente ma con spirito diverso.
Il problema in sintesi: copiare crea calchi, rinnovare crea cose diverse. Qui c'è arte e c'è spettacolo; godiamoceli, ne vale la pena.


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