Anche durante il periodo di crisi degli anni settanta, che ha portato la Disney quasi alla bancarotta, l'azienda fondata dal mago di Burbank ci regalò alcuni film che sarebbero rimasti nella memoria del pubblico.
Nel 1977 (l'anno del primo "Bianca e Bernie"), la firma di Walt Disney fu apposta anche su un lungometraggio che si proponeva di richiamare Classici del calibro di "I Tre Caballeros", "I Racconti dello Zio Tom", "Mary Poppins" e "Pomi d'Ottone e Manici di Scopa".
Come accadeva già in "Mary Poppins", il mondo infantile è in contrasto con quello adulto e spetta ad una creatura fantastica ricreare l'armonia. Però, se nel 1964 il tutto era raccontato con atmosfere delicate e la governante era in grado di affascinare e incantare il pubblico, nel film del 1977, il ragazzino protagonista subisce angherie e soprusi dai suoi "leggittimi" proprietari, che lo hanno acquistato per farlo lavorare in loro vece, e il drago è soprattutto un personaggio divertente.
Quando il film ha inizio, il piccolo Peter sta fuggendo nei boschi con l'aiuto di un invisibile ed enorme amico: il drago Elliott, una creatura già fantastica in quanto drago, e col potere aggiunto di rendersi invisibile all'occorrenza. Ad inseguirlo sono i Googan, i suoi goffi e cattivi proprietari.
Peter ed Elliott giungono alle porte di un paesino dal complicato nome di Passamaquoddy dove purtroppo il drago, seppure nessuno lo veda, non manca di farsi notare, combinando una serie di pasticci. La colpa ricade su Peter, poiché dovunque lui passi accade qualcosa.
Nora è la sola in città a vedere in Peter un ragazzo spaurito, anziché un flagello, così lo accoglie amorevolmente, superando anche l'iniziale rifiuto del padre, che teme il suo verde amico.
Nonostante quel periodo coincida con una fase discendente nella storia aziendale, qualche momento di luce non mancò di illuminare gli schermi ma, come talvolta accade, non lo si riconobbe immediatamente.
Il drago del titolo è realizzato in animazione e si muove in ambienti reali, con momenti di interazione memorabili. Le musiche che accompagnano la storia sono orecchiabili e gradevoli da canticchiare, come nei migliori prodotti Disney.
La regìa è 'stavolta di Don Chaffey, del quale è d'obbligo ricordare la lunga militanza alla Disney, con vette del calibro di Bobby, il Cucciolo di Edimburgo (Greyfriar's Bobby), del 1961.
Il piccolo, infatti, non è loro parente, nè è a loro affidato. Molto semplicemente, questa famiglia di burini ha comperato il ragazzino, come dice il contratto in loro possesso.
Quando il drago riappare, lo vede l'anziano Lampada, il guardiano del faro, ma nessuno gli crede a causa del suo noto amore per la bottiglia. Sarà Nora a fermare le farneticazioni dell'uomo e a riportarlo a casa. La ragazza è sua figlia e l'aiuta nel suo lavoro.
La giovane, forse, cerca di superare così il dolore della scomparsa in mare di Paul alla vigilia delle nozze. Nessuna notizia è mai giunta dal giorno della sua partenza, così Peter, per ringraziare Nora, mostra a Elliott una foto dell'uomo e chissà, forse lui può fare qualcosa.
Quando le voci dell'esistenza del drago arrivano alle orecchie di Terminus, questi già pregusta i guadagni delle migliaia di pozioni che potrebbe preparare sminuzzando la mastodontica creatura. La caccia è aperta.
A Passamaquoddy arrivano presto anche i Googan, per rivendicare i loro diritti su Peter, ma Nora li affronta senza remore e Elliott fa la sua parte, fermandoli.
Terminus fa ora la sua mossa, proponendo loro un patto molto semplice e conveniente per entrambi. Unendo le loro forze potrebbero catturare sia il piccolo che il drago, tenendosi poi ciascuno l'oggetto delle loro ricerche.
Una sera di tempesta a Peter giunge voce che Elliott è stato catturato, a Elliott viene raccontato che Peter è in pericolo, così è facile condurli al luogo della trappola. Il meccanismo scatta e i Googan afferrano il piccolo mentre una serie di reti da pesca cala sul drago, intrappolandolo. Nel contempo, Terminus punta su di lui un arpione. Un drago, però, è sempre un drago, anche se simpatico e divertente, così le reti da pesca non bastano a trattenerlo e in pochi secondi la situazione cambia. Quando i Googan scoprono che Elliott è reale, cercano comunque di far valere il loro contratto mostrandolo alla creatura, che soffia sul foglio il suo alito fiammeggiante, liberando così Peter.
Purtroppo Terminus ha ancora l'arpione puntato e spara ma, per fortuna, le cose non vanno come credeva.
La tempesta infuria, intanto, e le onde sono così alte che arrivano al faro, spegnendo la fiamma. All'orizzonte appare una nave, ma rischia di abbattersi sugli scogli. Il buon Lampada ce la mette tutta ma tutto è fradicio nel faro; Come accendere il fuoco in quelle condizioni? Chi potrebbe riuscire ad asciugare lo stoppino della lampada? Ci vorrebbe... un drago!
Elliott farà in tempo?
Naturalmente sì, e sulla nave che approda felicemente c'è Paul, finalmente tornato a casa.
Il lieto fine è assoluto, ma ora Elliott deve partire, in cerca di un nuovo bambino da proteggere, ora che Peter ha chi si occupa di lui.
Il progetto del film fu approvato dall stesso Disney, ma fu realizzato 11 anni dopo la sua morte.
Un valore aggiunto della pellicola è la presenza di nomi quali Mickey Rooney e Shelley Winters, anche se quest'ultima ricopre un ruolo piuttosto ridicolo per un'attrice che ha attraversato gli anni migliori di Hollywood.
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