I Tre Caballeros
(The Three Caballeros)
1945

ATTENZIONE. Tutte le immagini relative a Walt Disney o alle opere della sua azienda, sono © Disney.

La copertina della VHS americana Come già accadde per "Saludos Amigos", lo Stato finanziò questa produzione animata di Walt Disney, con l'intento di celebrare i popoli sudamericani. Non era tanto una cortesia da buon vicino, quella messa in piedi dal governo statunitense, quanto una manovra di propaganda antinazista. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, l'America del Sud mostrava preoccupanti simpatie, o quantomeno tolleranze, verso le teorie di Hitler.

Col denaro delle sovvenzioni e la traccia da sviluppare forniti dal governo, Walt Disney onorò l'impegno preso costruendo cartoni ad hoc.
Nel 1945, il caleidoscopico "I Tre Caballeros" uscì nei cinema, divertendo e meravigliando. Walt, in questo film, sondò il terreno della scrittura mista come mai aveva fatto prima, raggiungendo livelli di interazione straordinari.
Le prodezze tecniche arrivano durante l'avanzare del film, divenendo via via più trascinanti.

"I Tre Caballeros" si apre con l'immagine di un anonimo, ma enorme, pacco dono. Il biglietto allegato, firmato "i tuoi amici dell'America Latina", spiega che si tratta di un regalo di compleanno per Paperino.
Felice come un bimbo, il papero apre il pacco trovandone all'interno altri più piccoli.
Ne sceglie uno e lo apre, scoprendo un proiettore con tanto di pellicola. Si tratta di un documentario, non troppo serio, sugli uccelli rari dell'America del Sud. Titolo: Aves Raras, che significa appunto Uccelli Rari. Il primo di questi è un comunissimo pinguino; la sua rarità consiste nel suo essere tanto freddoloso da voler abbandonare il Polo Sud. Il piccolo Pablo ci proverà in diversi modi, facendo l'impossibile per raggiungere un paradiso tropicale.
All'avventura del pinguino segue una carrellata su volatili più belli e curiosi di questi posti; tra le creature mostrate, appare a più riprese l'Aracuan Bird, destinato negli anni a tornare in altri due cartoni animati.
Assolutamente inusuale anche il racconto del Gauchito Volante, un ragazzino che andando a caccia di Condor sulle montagne, si imbatte in un simpatico somarello dotato di ali di nome Burrito. Dopo averlo catturato e dopo averne conquistato l'amicizia, il gauchito lo iscrive ad una corsa di paese, vincendo, ma non ritirandone il premio.

Un " dietro le quinte" di Ward Kimball

Paperino apre altri pacchi. Un libro sulle bellezze del Brasile introduce un personaggio già noto: Josè Carioca. Il pappagallo accompagna Paperino nel libro stesso, alle scoperte della città di Baìa, al suono della canzone omonima; una lenta ed evocativa introduzione alle sequenze seguenti.
E' in questa città che ai personaggi disegnati dagli animatori Disney si aggiungono attori e ballerini in carne e ossa, in maniera perfetta e ancora oggi efficace.

Josè Carioca e PanchitoIl terzo dono arriva dal Messico, ma non è facile capire di cosa si tratta, poiché allo sciogliere del fiocco sul pacco un'esplosione di colori e musica trascina tutto con sè! I Tre Caballeros del titolo sono finalmente uniti nello schermo quando arriva un nuovo travolgente personaggio: il galletto messicano Panchito. E il film guadagna in allegria e festosità divenendo, in questo senso, uno dei titoli più indicativi di tutta la storia Disney. La canzone che dà il titoli al film, già di per sè molto allegra, è acompagnata da una serie di gag che è difficile guardare senza sorridere. Paperino continua imperterrito a cantare anche se, naturalmente, non gliene va dritta una. Da vedere.

Panchito porta con sè un serape volante (che poi è un tappeto) con il quale il trio si reca di persona in Sudamerica. Se a Baìa dei personaggi reali si muovevano in ambienti disegnati, qui è l'opposto e i nostri (soprattutto Paperino) interagiscono con ragazze del luogo. Assolutamente imperdibile Paperino che gioca a moscacieca sulla spiaggia di Acapulco. La prova che negli anni '40 Walt Disney e i suoi uomini erano decenni avanti agli altri. Meraviglie tecniche a supporto di idee narrative, non solo prove di capacità tecnologiche. Da questo punto di vista, il film è una cartolina della visione Disneyana dell'animazione.

Paperino fra stelle e musicaDivertente anche You Belong to My Heart, che contrappone alla musica soave di una canzone romantica la simpatia di Paperino. In aggiunta, i toni languidi del brano vengono spesso interrotti dalla ripresa di "I Tre Caballeros", con un contrasto esilarante.
Nei numeri musicali che seguono, ballerini reali animano numeri con fiori e cactus, con Paperino sempre presente e interesato alle bellezze locali, intese come ragazze, più che come paesaggi.
In questo c'è una particolarità, poiché Donald Duck non è in genere troppo interessato al genere femminile e le sue schermaglie amorose sono spesso raccontate dal punto di vista del fidanzato di Paperina.
Qui, invece, abbondano gli occhi allupati e la lingua penzoloni all'apparire di giovani donne sudamericane, per giunta in carne e ossa.

Un curioso Paperino... sdoppiato
"I Tre Caballeros", iniziato come un film ad espisodi, diventa presto un corpo unico, grazie al fatto che le sequenze che dovrebbero introdurre e accorpare i segmenti diventano esse stesse spettacolo ed è difficile capire quando finisce l'introduzione e inizia l'episodio, anche perché i personaggi continuano le loro allegre scorribande negli episodi stessi. Il film finisce, naturalmente, col guadagnarci, conquistando il suo posto nella storia Disney grazie ad un susseguirsi pressocchè ininterrotto di momenti allegri e di divertimento puro, e mantenendo un ritmo serrato per buona parte della sua durata.
Svincolato da una trama vera e propria, "I Tre Caballeros" dipinge una serie di cartoline dedicate al Sud America a base di musica e divertimento, melodia e risate, in un cocktail davvero gustoso.
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